Museo dei Brettii e degli Enotri
Museo dei Brettii e degli Enotri

Museo dei Brettii e degli Enotri

Salita Sant'Agostino, Cosenza

Il Museo dei Brettii e degli Enotri è un’esposizione archeologica permanente, ma anche un polo culturale che ospita mostre temporanee, concerti e incontri istituzionali. In un connubio fra archeologia, arte e strumenti didattici anche digitali, il visitatore può vivere la cultura in maniera innovativa e piacevole.

STORIA

 

La struttura ospita una vasta collezione archeologica, proveniente dagli scavi urbani e da località diverse della provincia, che abbraccia un ampio arco cronologico: dai resti ossei del Paleolitico Superiore delle grotte di Cirella all’oinophoros di età romano-imperiale (III secolo d.C.) proveniente da Cosenza.

Tutto, dalla grafica dei pannelli didattici all’illuminazione degli ambienti, è curato in modo da creare un’atmosfera accattivante ma anche accogliente, in cui principalmente l’archeologia della Calabria, marcatamente quella del cosentino, è a disposizione di chi vuole scoprire le origini antiche di questa terra.

Il Museo dei Brettii e degli Enotri, oltre ai numerosi reperti archeologici, ospita anche, al secondo piano, una raccolta di documenti e cimeli relativa alla storia risorgimentale della città. La collezione si connette intimamente con lo stesso Complesso Monumentale di Sant’Agostino.

Il Complesso Monumentale di S. Agostino sorse nel 1507 nell’antico borgo dei Pignatari, meglio conosciuto come quartiere “Massa”, per volere dei Padri Agostiniani, ed è costituito dalla chiesa e dall’attiguo convento.

La chiesa, distrutta da un incendio nel 1640, venne ricostruita nel 1753 perdendo in parte il suo aspetto originario. In origine la struttura presentava probabilmente due campanili – così come appare nei disegni della Carta Angelica, della fine del Cinquecento – dei quali, oggi, rimane solo quello sul lato sinistro, con la monofora centrale che ospita tre campane. A destra della chiesa si accede al bellissimo chiostro cinquecentesco, sede del Museo Civico dei Brettii e degli Enotri.

Realizzato su tre livelli, presenta una pianta quadrangolare, al cui centro si trova il pozzo che un tempo sormontava una cisterna sotterranea, capace di raccogliere anche le acque del vicino fiume Crati.

Il convento visse il suo massimo splendore tra il XVI e il XVII secolo. Soppresso nel 1810, fu adibito a caserma militare dai francesi e a carcere dai Borboni. Nel 1844 vi furono detenuti, prima dell’esecuzione, i fratelli Bandiera, le cui spoglie furono deposte nell’attigua chiesa, per poi essere traslate nel Duomo di Cosenza e infine a Venezia.

Dopo il terremoto del 1854, che lo danneggiò seriamente, il convento venne adibito a carcere femminile e poi a caserma aggiunta dei Carabinieri. Caserma per la milizia durante il Fascismo e dimora di sfollati nel Dopoguerra, venne in seguito adattato ad abitazioni private, occupate abusivamente da famiglie di senzatetto.

Negli anni ’90 del secolo scorso, dopo un primo intervento di restauro conservativo da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche, se ne decise la destinazione definitiva a Museo Civico.

 

DATI TECNICI

Associazioni, Fondazioni, Enti e Privati, possono fare richiesta di concessione delle sale del Museo dei Brettii e degli Enotri per mostre, convegni ed eventi culturali, sempre in conformità alle funzioni e alla missione del Museo.

 

 

 

 

CONTATTI

 

Museo dei Brettii e degli Enotri
Complesso Monumentale S. Agostino

Telefono: +39 0984 23303
Fax: 0984 22067
sitoweb: www.museodeibrettiiedeglienotri.it
E-mail: [email protected]

Direttore
Maria Cerzoso: [email protected]

Prenotazioni e servizi didattici: [email protected]

Orari di apertura

Dal martedi al venerdi 9.00 /13.00 – 15.30/19.30,

Sabato e domenica 10.00/13.00 – 15.30/19.30 (ultimo ingresso alle ore 19.10)

Orari installazione: dal martedì alla domenica, dalle 17.30 alle 19.30 (con ultima proiezione alle ore 19.10).

Visite guidate e laboratori didattici

Scuole e Istituti d’istruzione, Gruppi organizzati, Associazioni, e quanti altri vogliano usufruire del servizio di visita guidata o effettuare un laboratorio didattico presso il Museo dovranno prenotare a mezzo fax o e-mail.